mercoledì 30 luglio 2008
Il MalvitoFestival viaggia su Ferrari
Ci saranno prima le iscrizioni e poi, alle 16, un rinfresco per i partecipanti. Alle 17 sarà il moneto della partenza per San Demetrio Corone, dove la carovana di auto e moto storiche farà arrivo, presumibilmente verso le 19. Una Ferrari d’epoca porterà lungo il tragitto per i comuni interessati dal tour, i volantini con il programma del MalvitoFestival.
lunedì 21 luglio 2008
Le Malvito Festival relance le lien entre la Calabre et la Provence
mercoledì 16 luglio 2008
Dal Mediterraneo al Pacifico: Giovanni Gallo espone ad Alassio
Gallo ripercorre nelle sue opere l’infinità dei paesaggi del mare, l’acqua come pretesto cromatico di esperienze, emozioni fantastiche, in cui la luce rincorre il gioco del sole ed i riflessi della luna. Il mare dell’infanzia, ancora permeato di mistero e ignoto, ritorna nelle sensazioni più complesse dell’oceano vissute durante i suoi numerosi viaggi per il mondo. “Fermarsi sulla spiaggia e osservare i confini del cielo, raccogliere nel palmo della mano poche gocce di acqua salata, provare la sensazione di possedere una piccola parte di infinito”.
Le opere dell’artista si trovano in Italia, Spagna, Inghilterra, Olanda e Germania; sono state esposte in prestigiose gallerie e in numerose mostre italiane ed internazionali, tra cui ricordiamo Palazzo Reale di Milano, il Centro Culturale Gonzaga di Milano, la Galleria del Canovaccio di Roma, Santa Maria Gualteri a Pavia e l’Université Jean Monnet di Saint-Etienne.
venerdì 11 luglio 2008
Castelli in rete nei "percorsi cultura" del Pit 2
Lungo il tratto di costa del Medio Tirreno Cosentino nei Comuni di Belvedere, Bonifati e Sangineto è possibile visitare tre castelli eretti a partire dal X secolo e fino al XV, sorti per scopi difensivi o ad opera di signorie locali. Risalendo dalla costa verso la montagna, nelle aree interne si possono visitare il Castello di Malvito, una fortezza longobardo-normanna e i ruderi del Castello della Rocca di San Sosti, lungo il fiume Rosa.
Belvedere Marittimo - Castello aragonese
Complesso fortificato di epoca medievale, eretto da Ruggero il Normanno nel sec. XI e ristrutturato a scopo difensivo nel 1490 dal re Ferdinando d'Aragona. Munito di ponte levatoio e ampliato con mura e due torri cilindriche merlate alla maniera guelfa. L'ingresso è sormontato da una lapide con stemma aragonese retta da due putti. Sia le torri che le mura presentano accorgimenti di carattere difensivo (redondone e base scarpata). Monumento nazionale con miniatura esposta a Rimini.
Bonifati - "Il Forte"
Il Castello di Bonifati potenziato dai Normanni a difesa del territorio , è ad oggi visibile nei ruderi dei muri perimetrali, tra i quali resiste ancora il portale d'ingresso ad arco. Data la straordinaria posizione naturale fu un importante presidio militare e di controllo. Fu distrutto dagli Angioini per impedire che venisse utilizzato dagli Aragonesi, allora guidati da Alfonso d'Aragona (4 ottobre 1440). La struttura originaria comprendeva cinque torrioni e un corpo centrale.
Sangineto - "Il Castello del Principe"
Castello angioino costruito dai Principi Sanseverino di Bisignano nella seconda metà del XV secolo. Di forma rettangolare conserva un ampio loggiato. Al centro del cortile s'innalza un vecchio ulivo piantato dai prigionieri austriaci in segno di pace il giorno dell'armistizio, il 4 novembre 1918.
Malvito - "Il Castello medievale"
Il Castello è una fortezza longobardo-normanna , costruita tra i secoli IX e XII. Esso è ubicato in cima alla collina, in una posizione di controllo. Dotato all'origine di quattro torri, delle quali il Mastio è ancora pienamente fruibile. Si conservano due torri angolari, una circolare e l'altra quadrata. Sulla parte muraria situata ad ovest vi si intravedono le feritoie usate in caso di attacco. Il Castello di Malvito fu al centro di un violento episodio di guerra civile tra Normanni e Svevi, avvenuto intorno al 1197.
San Sosti - "Il Castello della Rocca"
Ruderi del Castello della Rocca, roccaforte di Annibale, del sec. X. E' ubicato sulle estreme propaggini del monte La Mula (Parco Nazionale del Pollino) all'imbocco del fiume Rosa, a quota 551 mt. È detto della Rocca perché posto su uno strapiombo roccioso a vedetta della valle sottostante.
mercoledì 9 luglio 2008
MalvitoFestival dalla parte dei meno fortunati
martedì 8 luglio 2008
Ambiente e cultura delle valli del Crati e dell'Esaro
A pochi chilometri dai Parchi della Sila e del Pollino e con la possibilità di raggiungere facilmente anche le località costiere dello Jonio e del Tirreno, il territorio comprende paesi di origine antica con centri storici caratterizzati dalla presenza di una architettura rurale ben conservata e di comunità albanesi, che mantengono ancora oggi una storia viva fatta di usanze e tradizioni della terra d’origine.
Immerse nel verde delle colline o nascoste nelle macchie del bosco, le nostre aziende hanno sviluppato una forte cultura dell’accoglienza, tipica dei popoli mediterranei, apprezzata dal visitatore alla ricerca di divertimento e svago ma anche da chi è alla ricerca di angoli esclusivi.
I piaceri della buona tavola, ricca di piatti tipici, e il desiderio di tranquillità si coniugano armoniosamente all'interno di strutture accoglienti, in grado di soddisfare le curiosità culinarie di un pubblico sempre più attento ed esigente.
Gli eventi che caratterizzano l'area permettono di vivere un'interessante esperienza di integrazione con le tradizioni culturali dell'area (e tra questi di certo il Malvito Festival), così come le escursioni sulle montagne della Catena Costiera, della Sila e del Pollino offrono l'opportunità di vivere giornate a contatto con una natura ancora incontaminata.
lunedì 7 luglio 2008
Il MalvitoFestival rilancia il legame tra Calabria e Provenza
domenica 6 luglio 2008
Un festival come legame
Originale è infatti il nostro Festival sia per la sua ideale committenza italo-francese, o meglio calabro-provenzale, sia per le sue peculiarità progettuali.
La qualità e, perché no, la quantità di cultura danno la misura della vita di una comunità e la qualificano nel suo vivere quotidiano e nel più ampio contesto regionale.
Malvito è da sempre protagonista dell’arte sia per gli eventi e le originali produzioni sia come vero e proprio luogo di ispirazione per l’anima degli artisti.
Il processo festivaliero faticosamente ripreso è una scommessa per tutti. E’ il segno che i calabresi vogliono essere protagonisti del loro destino e che nel produrre cultura non hanno complessi di inferiorità.
La cultura è la nostra principale risorsa. E Malvito vanta una lunga tradizione festivaliera che, a partire dal 1988, con Malvito Arte e nonostante il suo iter e sviluppo tormentato e a singhiozzo, costituisce un tratto inalterabile della nostra civiltà. L’esperienza del passato deve servirci ora per assicurare un vero futuro al Festival.
Quest’anno il Festival rende omaggio al Mediterraneo. Le “immagini dal cuore antico del Mediterraneo” di Bernardino Andreoli e “I colori del Mediterraneo nella pittura di Mimmo Sancineto”che fanno da cornice alle “Contaminazioni mediterranee”, la kermesse di musica etnica voluta da Massimo Ferrante, costituiscono un autentico evento.
E le “contaminazioni” meritano, per la qualità della ricerca e il valore della progettualità, tutta la nostra fiducia, la nostra simpatia e il nostro sostegno.
La partecipazione poi di “Castellaria”, rassegna di spettacoli e cultura nei castelli di Calabria diretta da Antonio Panzarella, ci inorgoglisce e ci stimola a fare meglio.
Un programma quindi che ci auguriamo incontri la giusta attenzione e il gradimento del pubblico e stimoli le istituzioni calabresi a far crescere il Festival, mentre Malvito sa, come sempre, accogliere l’arte e gli artisti.
E il Festival di Malvito, per il tramite e grazie al contributo della gemella città di Rognes, stimola nuovamente, attraverso il linguaggio universale dell’arte, a stabilire un legame con la Provenza, terra di grandi festivals e di nobile cultura, per rendere inarrestabile il progredire del nostro cammino.
Fulvio Callisto*
*sindaco di Malvito
Buon divertimento
“Contaminazioni mediterranee”, si propone di rendere possibile l’ascolto di una pluralità di espressioni musicali che, in vario modo, trovano nel mediterraneo, l’ideale luogo di incontro e scambio. Proposte oltretutto assenti, salvo rare eccezioni, nel nostro territorio, dove le scelte degli operatori cadono spesso sul “personaggio famoso”.
“Contaminazioni mediterranee” anche come superamento dei confini geografici, linguistici e culturali. La musica che si contamina, si mischia e dà vita a un qualcosa di nuovo che è felicità per le nostre orecchie. A testimonianza della giustezza di quella visione del mondo che vede nella integrazione di popoli, razze e culture il futuro della umanità. Insomma: scambio multiculturale all’insegna della musica di qualità.
Buon divertimento.
Massimo Ferrante
sabato 5 luglio 2008
Il Mediterraneo nei colori di Mimmo Sancineto
L’evento riassume nel suo titolo e nei suoi contenuti il senso complessivo dell’intera rassegna : i paesaggi, i viaggi e i luoghi della conoscenza, legati ai grandi flussi migratori, alle architetture, alla tradizione reinterpretata nella contemporaneità.
Diversi punti di vista che hanno come denominatore comune il viaggio, la qualità della vita, la natura.
Essa riprende idealmente il viaggio iniziato nel 2005 a Roma con la mostra tenuta a Palazzo Venezia, presentata in catalogo da Claudio Strinati, Sovrintendente del Polo Museale di Roma e proseguito nel 2006 con la mostra di Pescara al Museo delle Genti d’Abruzzo, e con quella in Calabria al Museo archeologico di Sibari. Ma anche con quella, nel 2007, a Rossano presso il Palazzo delle Culture. Mediterraneo rappresenta il Sud senza confini o con confini allargati; il Mediterraneo inteso come area di contatto tra popoli diversi ma vicini. E non mancano ovviamente opere di autentico omaggio alla Calabria ed alla sua storia segnando una tappa importante attraverso la quale passato e presente, anzi, passato e futuro convivono in una sorta di miscela, di suggestioni e colori amalgamati dalle tecniche e dai linguaggi pittorici di Mimmo Sancineto.
La mostra sviluppa i temi dell’ambiente e del territorio, attraverso i quali con cromie decise, calde e fredde in una sapiente luminosità che volteggia in mondi onirici e simbolici lancia messaggi universali con l’immediatezza e la chiarezza espressiva della sua grafia che riesce a comunicare all’osservatore facendolo sintonizzare più facilmente sulle sue lunghezze d’onda. Così l’osservatore si muove con gratificazione sui muri e sulle cascate e sui boschi e sui fiori e sui segni e sulle rovine della Magna Grecia del Maestro Mimmo Sancineto.
Immagini dal cuore antico del Mediterraneo
Andreoli è un attento ricercatore e la sua opera investigativa la comincia scavando dentro di sé, nelle sue ansie di artista che vuole svelare i misteri e i linguaggi inespressi dei ruderi del castello e della chiesa romanica, che sarebbe stata poi abbattuta da un prete senza troppa sensibilità culturale. Come pure scava in quei volti segnati dal sole o nei paesaggi immacolati, com’era la valle dell’Esaro non ancora violata dall’edilizia, o nella terra aspra e cruda, ma assolutamente vergine del Sud in un alternarsi di filmati e di fotografie, per lo più dell’immediato dopoguerra, che narrano un passato difficile. Un passato, chiuso per molti versi, seppure con segni di evidenti speranze di apertura al nuovo che avanza, che ritroviamo nelle immagini di quegli uomini e di quelle donne che travalicano i monti e trovano il mare finalmente amico. Non più “distesa tutto acqua”, minacciosa e popolata da creature mostruose, ma finalmente distesa di acque azzurrine coi tramonti rossi di vacanze ancora per pochi e, tuttavia, sempre più meta di divertimenti per tutti.
Le ginestre e gli ulivi inginocchiati davanti alle spiagge, le barche colorate di innocenza e i rari ombrelloni sono l’ultimo respiro del mediterraneo calabrese. Il paesaggio marino sarebbe stato poi violentemente compromesso e , in qualche tratto, addirittura cancellato. Immagini insomma dal cuore antico del Mediterraneo. E dallo stesso cuore palpitano i mestieri tradizionali, il fabbro ferraio che incessantemente batte il ferro rovente tra l’incudine e il martello, il muratore con la carriola di sbieco dietro l’inquadratura, le donne con in testa le fascine che richiamano, senza vederle, altre donne solite a fare il bucato al fiume stendendone al sole le povere stoffe e gli umili corredi sui cespugli di lentisco. E gli uomini che prima di infilarsi nell’osteria - nella cantina per dirla più precisamente alla moda del tempo - a bere un bicchiere di vino tra nuvole di fumo e più d’ una parola scurrile, se ne stanno in piazza come in rassegna nei pressi della Locanda Roma, in attesa di un qualche improbabile viaggiatore.
Sono immagini di uomini miseri e anche talvolta di uomini di borghesia rurale e impiegatizia più fortunati, ma non troppo. Solo più tardi il Mezzogiorno avrebbe esplorato vie migliori.
Sono anche uomini e donne che non trascurano la festa. E che al sabato, nelle feste da ballo che si svolgono per lo più in famiglia tra parenti stretti e amici intimi, riscoprono la tarantella, accompagnata da qualche fisarmonica e qualche chitarra, nelle movenze antiche dei padri senza più l’angoscia della guerra e, tuttavia, senza troppa libertà di movimento.
Fulvio Callisto
Il video verrà proiettato tutte le sere prima dell'inizio degli spettacoli.
mercoledì 2 luglio 2008
PROGRAMMA
Contaminazioni mediterranee
a Malvito (Cs)
dal 5 all'11 agosto 2008
5 agosto
Riccardo Veno & l’orchestra invisibile
Antonello Paliotti
ore 21.45 - piazza Matteotti
La musica di Riccardo Veno oltrepassa e trasgredisce costantemente il concetto di genere musicale. I suoni e le composizioni del sassofonista e polistrumentista napoletano tracciano confini inusitati, sorprendono ed emozionano in una incessante combinazione di musica acustica ed elettronica. Il concerto-solo è un sorprendente viaggio musicale attraverso i timbri ed i colori dei propri strumenti: la famiglia dei sassofoni, flauti indiani, flautini irlandesi e mediorientali, ed altri strumenti presenti in varie forme nella tradizione popolare di varie parti del mondo come la ciaramella e il marranzano. Grazie alle sue doti di polistrumentista e ad un sapiente uso dell’elettronica (un personale set di pedali e loop-machines che permette la sovraincisione di piu suoni), Riccardo Veno costruisce in tempo reale e nella più totale solitudine scenica le varie sezioni della sua originale ed invisibile orchestra, dando vita ad un vero e proprio percorso emozionale costantemente in bilico tra jazz e musica minimale tra world-music e sonorità trip-hop… Musica visionaria per un vero e proprio concerto-spettacolo dove ai brani composti, (il repertorio del concerto è interamente originale), si alternano trascinanti momenti di creazione istantanea.
Antonello Paliotti, nato a Napoli nel 1963, ha collaborato con Roberto De Simone alla realizzazione di: "Carmina Vivianea", "Le tarantelle del rimorso", "Populorum Progressio", "Li Turchi viaggiano" (uscito anche come cd nel 2003), "L'Opera dei Centosedici". Ma la sua notorietà è legata alla "Tarantella storta", un cd del 2001 premiato in Germania e due volte in Francia, il cui concerto è stato presentato in 14 paesi europei.
Tra le altre collaborazioni - Per il cinema: Roman Coppola, Georg Brintrup, Pappi Corsicato, Antonio Captano; per il teatro ha lavorato con Mariano Rigillo, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Cloris Brosca, Michele Monetta, Ettore Massarese.
Antonello Paliotti - chitarra e chitarra battente
Michele De Martino - mandolino e mandola
Pasquale Di Nunzio - sax alto e soprano
Raffaele Filaci - percussioni
Dario Franco - contrabbasso
Giampaolo Nigro - violoncello.
6 agosto
L’Associazione “Fausto Lippo” per il Sapere e i Saperi presenta:
Il Mediterraneo nei colori di Mimmo Sancineto
Ore 19.00 – Palazzo Lippo
7 agosto
Opa Cupa
ore 21.45 - piazza Matteotti
Il trombettista Cesare Dell’Anna, alla guida dell’esplosiva band Opa Cupa, presenta una contaminazione ampia ed eclettica che percorre con sonorità balcaniche, electrojazz e le fatiche delle processioni paesane, alimentandosi delle suggestioni più composite della cultura musicale popolare delle due sponde dell'Adriatico.
Opa Cupa è riconosciuto come il maggior gruppo balkan-jazz nel mondo.
Cesare Dell'Anna - tromba
Irene Lungo - voce
Mauro Tre - piano
Michele Minerva - basso
Sergio Quagliarella - batteria.
8 agosto
Castellaria - Spettacoli e cultura nei castelli di Calabria presenta:
Carlo Croccolo, in “Medico per forza” di Molière
(regia di Maurizio Annesi, con Marco Poli e Cristina Caldani; costumi Viviana Ginebri)
ore 21.45 - piazza Matteotti
Rappresentata per la prima volta nel 1666, Le medicin malgré lui, ovvero Il medico per forza è dopo Tartufo, la commedia di Moliére più rappresentata nel mondo, da oltre 350 anni. Questo perché è forse la macchina comica per eccellenza fatta di battute, di recitazione; fatta di regia, di movimenti, di costumi, di gesti, di abilità mimica, di tempismo. E di bastonate. Sì, tante bastonate, che sono parte integrante, quasi protagonista, di questo splendido pezzo teatrale, uno tra i più spassosi, nel suo genere, che siano mai stati scritti. Produzione Teatro San Leonardo Viterbo in collaborazione con il Teatro Comunale dell’Unione di Viterbo.
9 agosto
Ficu Fresche
Massimo Ferrante
ore 21.45 - piazza Matteotti
Ficu Fresche è un trio vocale femminile che evoca attraverso un’attenta e diretta ricerca le antiche tradizioni musicali del territorio delle “Toraglie”, un’area che si estende sulla collina a nord di Sessa Aurunca e comprende numerose e piccole frazioni in cui la vita contadina è ancora molto presente, ma molte tradizioni si stanno estinguendo; ne fanno tesoro poche anziane signore che rappresentano un ricco e prezioso patrimonio culturale.
Le Ficu Fresche si sono inserite nel mondo contadino femminile cercando di carpirne i canti, le tradizioni e l’antico sapere, attraverso una ricerca che continua tutt’oggi con l’intento di riproporre i canti attraverso una rielaborazione personale lasciandoli, però, il più possibile nella loro originalità in modo da non spezzare il filo che unisce le donne del passato a quelle del presente.
Immacolata Argento - voce e percussioni
Guidonia Caliendo - voce e percussioni
Maura Sciullo - voce e percussioni.
Nato a Joggi (a pochi chilometri da Malvito) ma cresciuto artisticamente a Napoli, Massimo Ferrante verso la fine degli anni '70 inizia il suo sodalizio con il bluesman di Villamare, Francesco Sansalone con il quale negli anni '90, insieme a Carlo Lella e Gianni Carcò, costituirà i Quattro Quatti, un gruppo vocale che spazia dal Gospel al Blues, dalla West Coast al Folk italiano e che nel 1993 partecipa alla realizzazione del cd “Vite Perdite” di Daniele Sepe. Con Sepe, nel 1995, collabora invece alla realizzazione di “Spiritus Mundi”, mentre nel ‘96 partecipa al cd “Vient' 'e mare” dei Rua Port'Alba. Dal 1996 fino al 2005, col gruppo di Sepe, partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali. Collabora allo spettacolo teatrale "Totem" di Alessandro Baricco e Gabriele Vacis e ai Dieci comandamenti di Viviani, per la regia di Mario Martone. Canta la tarantella calabrese in Figli di Annibale di Salvatores. Nel 2005 Massimo Ferrante pubblica “U Ciucciu - Voci e suoni dal Sud Italia”, il suo primo lavoro da solista realizzato insieme ad Enrico del Gaudio. L’ultimo album di Ferrante si intitola “Ricuordi”... Il suo live è un'antologia di canti tradizionali del meridione d'italia con una veste musicale molto interessante.
Massimo Ferrante - chitarra e voce
Lutte Berg - chitarra
Francesco Perreca - fiati
Lello Petrarca - basso
Enrico Del Gaudio - batteria.
I concerti del trio Ficu Fresche e di Massimo Ferrante saranno dedicati all'Aisnaf, l’Associazione Italiana Sindromi Neurodegenerative da Accumulo di Ferro. In apertura di serata i sindaci di Rognes, Jacky Pin, e di Malvito, Fulvio Callisto, consegneranno ai ragazzi diversamente abili un nuovo minibus attrezzato per consentirgli di recarsi presso i centri riabilitativi e di socializzazione della provincia.
10 agosto
Trobairitz D’oc
Marzouk Mejri
ore 21.45 - piazza Matteotti
Trobairitz D’oc: un duo vocale insolito (Paola Lombardo e Valeria Benigni) che racconta e rinnova il prezioso patrimonio occitano di canti al femminile presente trasversalmente nelle valli occitane in Piemonte, al territorio di lingua d’Oc del Midi in Francia alla valle Aran in Spagna. Due voci sole, che colorano il repertorio di canti che traggono ispirazione dal cantar cortese delle trovatrici che, nei secoli undicesimo e dodicesimo poetavano e componevano canti. La fusione della musica popolare con linguaggi jazz rende questa proposta originale e innovativa nel panorama della musica tradizionale occitana. collaborazioni importanti, tra cui Lou Dalfin, e teatro delle forme, Ch’ambra d’Oc.
Marzouk Mejri nasce a Tebourba, centro rurale a nord ovest di Tunisi da una famiglia di musicisti. E' il padre, maestro di percussioni a instradare il suo naturale talento che lo porta a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.
Attento studioso delle tradizione popolari, si perfeziona nel canto e nello studio degli strumenti a fiato (nay e zukra), mentre continua la sua ricerca nel campo delle percussioni (bendir, tar e tabla tunisina), ma è la darbuka lo strumento con il quale raggiunge livelli assoluti.
Marzouk Mejri - voce, darbouka
Charles Ferris - tromba
Ridha ben Marzouk - oud.
11 agosto
Karovana Leon: Leon Pantarei + Massimo Ferrante + Rossella Rizzaro + Nagrù
ore 21.45 - piazza Monumento
Karovana Leon è un concerto che prende spunto dall’arte di un grande specialista della percussione e che si dimensiona come un canto della mente e dello spirito, come una danza mediterranea nella quale convivono caratteri e stimoli del vicino oriente, del mondo latino ed africano ed i dialetti calabresi, visti nella loro chiave poetica e moderna. Si tratta, quindi, di far convivere tradizione e modernità, identità e senso del dialogo globale, memoria e sua rivisitazione nella chiave dell’attualità. Allo scopo Leon Pantarei, essendo impegnato con due progetti sul mercato discografico: quello di Pantarei, (gruppo etnodubreggae in dialetto calabrese, tra i più apprezzati in Italia e molto legato al nesso tra poesia, ritmo e dance), e OmParty etnojazz project, (gruppo che sul web ha già attratto l’attenzione internazionale ed in procinto di pubblicare il suo primo lavoro, che invece è più legato all’ascolto ed alle sue grandi doti di specialista della percussione in ambito jazzistico), ha inteso riunire le sue “anime” espressive, quella del ritmo e del tamburo e quella del canto in dialetto. Per far questo ha pensato di offrire uno straordinario spaccato di quelli che sono i talenti, le forze, le risorse musicali della nostra provincia, riunendo nel concetto nomade e berbero mediterraneo della Karovana il fior fiore degli artisti calabresi.
Si tratta di un concerto che saprà stimolare tutte le corde degli ascoltatori, mostrando sia il volto della Calabria folklorica come nel caso del trio Nagrù (Nessuna Alterazione Genetica Unicamente Popolare), sia voci deliziose al femminile come il caso di Rosa Martirano e Rossella Rizzaro, sia musicisti di assoluto spessore come Pasqualino Fulco e Roberto Cherillo (Omparty) o come Lutte Berg (Lutte Berg Ensemble) Fabrizio Cesare (Pantarei), con l’aggiunta, in alcune occasioni, di uno dei maggiori interpreti del folklore meridionale come il calabrese Massimo Ferrante. Ma sullo sfondo e in primo piano le percussioni e la voce di Leon Pantarei con il loro invito ad una danza globale, simultaneamente calibrata sul ritmo del corpo e su quello dell’anima: anima calabra mediterranea nel mondo.
Leon Pantarei - percussioni e voce
Pasqualino Fulco - chitarre
Roberto Cherillo - piano
special guest
Massimo Ferrante - voce, chitarra
Rossella Rizzaro - voce
& Nagrù:
Oreste Forestieri - ciaramedda, mandola, tamburello, tammorra
Nando Brusco - voce, tamburello
Biagio Accardi - chitarra, voce.
Tutti gli spettacoli sono gratuiti
martedì 1 luglio 2008
Credits
MALVITO
5-11 agosto 2008
ORGANIZZAZIONE GENERALE
Comune di Malvito
DIREZIONE ARTISTICA
Massimo Ferrante
SERVICE
Domenico Giovinazzo
COORDINAMENTO TECNICO
Walter Bianco
ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA
Sandro Sancineto
RESPONSABILE ALLESTIMENTI
Michele Amatuzzo
RESPONSABILE ALLESTIMENTO DEI PALCHI
Pasquale Salvati
ALLESTIMENTI DELLE LOCATION
Romano Gatto
TRASPORTI E SERVIZI DI NAVETTA
Leonardo De Rose - Mario Ferrante - Mario Salvati
CAST TECNICO
Angelo Cipolla - Antonio Gallo - Michele Gallo - Raffaele Gallo - Pasquale Novello
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DEL FESTIVAL
Sonia Paletta
RICERCHE FOTOGRAFICHE
Roberta Occhiuzzi
IMPIANTI ELETTRICI E LUCI
Pietro De Loria - Marcello Vercillo
FALEGNAMERIA
Bruno Vitale
SERVIZIO CUSTODIA MOSTRA
Michelina Di Cianni - Luigi Verta
FIORI E PIANTE
Garden Calabria - Tarsia
Iannuzzi Maria - Malvito
INFORMAZIONI
Concetta Palermo
CATALOGO e BLOG
a cura di Francesco Mollo
con contributi di
Massimo Ferrante - Fulvio Callisto - Sonia Paletta
Kalit
MalvitoFestival è promosso dal Comune di Malvito
con la partecipazione del Commune de Rognes (città francese gemellata con Malvito)
Regione Calabria
Provincia di Cosenza
Comunità Montana "Unione delle Valli"
Castellaria, spettacoli e cultura nei Castelli di Calabria
Associazione Fausto Lippo per il sapere e i saperi
Gruppo Azione Locale Valle del Crati
Centro Territoriale per l’Educazione Permanente degli Adulti di Malvito
Sistema Bibliotecario Intercomunale Valle dell’Esaro
Istituto Comprensivo di Scuola per l’infanzia primaria e secondaria di primo grado di Malvito
MalvitoFestival
sostiene
l’Associazione Italiana Sindromi Neurodegenerative da Accumulo di Ferro A.I.S.N.A.F. - ONLUS