domenica 6 luglio 2008

Un festival come legame

Un festival nasce per creare uno spazio culturale in cui la propria funzione sia originale.
Originale è infatti il nostro Festival sia per la sua ideale committenza italo-francese, o meglio calabro-provenzale, sia per le sue peculiarità progettuali.
La qualità e, perché no, la quantità di cultura danno la misura della vita di una comunità e la qualificano nel suo vivere quotidiano e nel più ampio contesto regionale.
Malvito è da sempre protagonista dell’arte sia per gli eventi e le originali produzioni sia come vero e proprio luogo di ispirazione per l’anima degli artisti.
Il processo festivaliero faticosamente ripreso è una scommessa per tutti. E’ il segno che i calabresi vogliono essere protagonisti del loro destino e che nel produrre cultura non hanno complessi di inferiorità.
La cultura è la nostra principale risorsa. E Malvito vanta una lunga tradizione festivaliera che, a partire dal 1988, con Malvito Arte e nonostante il suo iter e sviluppo tormentato e a singhiozzo, costituisce un tratto inalterabile della nostra civiltà. L’esperienza del passato deve servirci ora per assicurare un vero futuro al Festival.
Quest’anno il Festival rende omaggio al Mediterraneo. Le “immagini dal cuore antico del Mediterraneo” di Bernardino Andreoli e “I colori del Mediterraneo nella pittura di Mimmo Sancineto”che fanno da cornice alle “Contaminazioni mediterranee”, la kermesse di musica etnica voluta da Massimo Ferrante, costituiscono un autentico evento.
E le “contaminazioni” meritano, per la qualità della ricerca e il valore della progettualità, tutta la nostra fiducia, la nostra simpatia e il nostro sostegno.
La partecipazione poi di “Castellaria”, rassegna di spettacoli e cultura nei castelli di Calabria diretta da Antonio Panzarella, ci inorgoglisce e ci stimola a fare meglio.
Un programma quindi che ci auguriamo incontri la giusta attenzione e il gradimento del pubblico e stimoli le istituzioni calabresi a far crescere il Festival, mentre Malvito sa, come sempre, accogliere l’arte e gli artisti.
E il Festival di Malvito, per il tramite e grazie al contributo della gemella città di Rognes, stimola nuovamente, attraverso il linguaggio universale dell’arte, a stabilire un legame con la Provenza, terra di grandi festivals e di nobile cultura, per rendere inarrestabile il progredire del nostro cammino.
Fulvio Callisto*

*sindaco di Malvito

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